Mi sono reso conto che la spiegazione in classe sulla vita dopo la morte, il giudizio particolare e il giudizio universale, la risurrezione dei corpi, il paradiso, l'inferno e il purgatorio, il papa Benedetto XII e la costituzione dogmatica del 1336 sull'Immediata Retribuzione, non è stata probabilmente molto chiara e c'è stata un po' di confusione tra la dottrina della Chiesa Cattolica e le posizioni confutate e rifiutate da essa nella storia. Vi chiedo scusa!
Per cercare di fare un po' di chiarezza, poi in classe riprenderemo il discorso, vi metto qua sotto il testo preso dal Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica (tratto da www.vatican.va) in merito a questa tematica. Spero che, in attesa della prossima lezione in classe, il testo vi aiuti a chiarire le perplessità e le inesattezze che si possano essere create.
« CREDO LA RISURREZIONE DELLA CARNE »
Il termine carne designa l'uomo nella sua
condizione di debolezza e di mortalità. «La carne è il cardine della salvezza»
(Tertulliano). Infatti, noi crediamo in Dio creatore della carne; crediamo nel
Verbo fatto carne per riscattare la carne; crediamo nella risurrezione della
carne, compimento della creazione e della redenzione della carne.
- n.° 203.
Che cosa significa «risurrezione della carne»? (ccc.990)
Significa che lo stato definitivo dell'uomo non
sarà soltanto l'anima spirituale separata dal corpo, ma che anche i nostri
corpi mortali un giorno riprenderanno vita.
- n.°204.
Qual è il rapporto tra la Risurrezione di Cristo e la nostra? (ccc. 998;1002-1003)
Come Cristo è veramente risorto dai morti e vive
per sempre, cosi egli stesso risusciterà tutti nell'ultimo giorno, con un corpo
incorruttibile: «quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti
fecero il male per una risurrezione di condanna» (Gv 5,29).
- n.° 205.
Con la morte, che cosa succede al nostro corpo e alla nostra anima?
(ccc. 992-1004; 1016-1018)
Con la morte, separazione dell'anima e del corpo,
il corpo cade nella corruzione, mentre l'anima, che è immortale, va incontro al
giudizio di Dio e attende di ricongiungersi al corpo quando, al ritorno del
Signore, risorgerà trasformato. Comprendere come avverrà la risurrezione supera
le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto.
- n.° 206.
Che cosa significa morire in Cristo Gesù? (n.°1005-1014; 1019)
Significa morire in grazia di Dio, senza peccato
mortale. Il credente in Cristo, seguendo il suo esempio, può così trasformare
la propria morte in un atto di obbedienza e di amore verso il Padre. «Certa è
questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui» (2 Tm 2, 11).
« CREDO LA VITA ETERNA »
- n.°207.
Che cos'è la vita eterna? (ccc. 1020; 1051)
La vita eterna è quella che inizierà subito dopo la
morte. Essa non avrà fine. Sarà preceduta per ognuno da un giudizio particolare
ad opera di Cristo, giudice dei vivi e dei morti, e sarà sancita dal giudizio
finale.
È il giudizio di retribuzione immediata, che
ciascuno, fin dalla sua morte, riceve da Dio nella sua anima immortale, in
rapporto alla sua fede e alle sue opere. Tale retribuzione consiste
nell'accesso alla beatitudine del cielo, immediatamente o dopo un'adeguata
purificazione, oppure alla dannazione eterna nell'inferno.
- n.° 209.
Che cosa s'intende per «cielo»? (ccc. 1023-1026; 1053)
Per «cielo» s'intende lo stato di felicità suprema
e definitiva. Quelli che muoiono nella grazia di Dio e non hanno bisogno di
ulteriore purificazione sono riuniti attorno a Gesù e a Maria, agli Angeli e ai
Santi. Formano così la Chiesa del cielo, dove essi vedono Dio «a faccia a
faccia» (1 Cor 13,12), vivono in comunione d'amore con la Santissima Trinità e
intercedono per noi.
« La vita, nella sua stessa realtà e verità, è il
Padre, che, attraverso il Figlio nello Spirito Santo, riversa come fonte su
tutti noi i suoi doni celesti. E per la sua bontà promette veramente anche a
noi uomini i beni divini della vita eterna» (san Cirillo di Gerusalemme).
- n.° 210.
Che cos'è il purgatorio? (ccc. 1030-1031;1054)
Il purgatorio è lo stato di quanti muoiono
nell'amicizia di Dio, ma, benché sicuri della loro salvezza eterna, hanno
ancora bisogno di purificazione, per entrare nella beatitudine celeste.
- n.°211.
Come possiamo aiutare la purificazione delle anime del purgatorio? (ccc.
1032)
In virtù della comunione dei santi, i fedeli ancora
pellegrini sulla terra possono aiutare le anime del purgatorio offrendo per
loro preghiere di suffragio, in particolare il Sacrificio eucaristico, ma anche
elemosine, indulgenze e opere di penitenza.
- n.° 212.
In che cosa consiste l'inferno? (ccc. 1033-1035; 1056-1057)
Consiste nella dannazione eterna di quanti muoiono
per libera scelta in peccato mortale. La pena principale dell'inferno sta nella
separazione eterna da Dio, nel quale unicamente l'uomo ha la vita e la
felicità, per le quali è stato creato e alle quali aspira. Cristo esprime
questa realtà con le parole: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno»
(Mt 25,41).
Dio, pur volendo «che tutti abbiano modo di
pentirsi» (2 Pt 3,9), tuttavia, avendo creato l'uomo libero e responsabile,
rispetta le sue decisioni. Pertanto, è l'uomo stesso che, in piena autonomia,
si esclude volontariamente dalla comunione con Dio se, fino al momento della
propria morte, persiste nel peccato mortale, rifiutando l'amore misericordioso
di Dio.
- n.° 214.
In che cosa consisterà il giudizio finale? (ccc. 1038-1041; 1058-1059)
Il giudizio finale (universale) consisterà nella
sentenza di vita beata o di condanna eterna, che il Signore Gesù, ritornando
quale giudice dei vivi e dei morti, emetterà a riguardo «dei giusti e degli
ingiusti» (At 24,15), riuniti tutti insieme davanti a lui. A seguito di tale
giudizio finale, il corpo risuscitato parteciperà alla retribuzione che l'anima
ha avuto nel giudizio particolare.
- n.° 215.
Quando avverrà questo giudizio? (ccc. 1040)
Questo giudizio avverrà alla fine del mondo, di cui
solo Dio conosce il giorno e l'ora.
- n.° 216.
Che cos'è la speranza dei cieli nuovi e della terra nuova? (ccc.1042-1050;1060)
Dopo il giudizio finale, lo stesso universo,
liberato dalla schiavitù della corruzione, parteciperà alla gloria di Cristo
con l'inaugurazione dei «nuovi cieli» e di una «terra nuova» (2 Pt 3,13). Sarà
così raggiunta la pienezza del Regno di Dio, ossia la realizzazione definitiva
del disegno salvifico di Dio di «ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle
del cielo come quelle della terra» (Ef l, l0). Dio allora sarà «tutto in tutti»
(1 Cor 15,28), nella vita eterna.