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mercoledì 30 novembre 2011

Cittadino del mondo...

Per curiosità sono andato a ricercare nel dizionario online (sotto mano avevo quello del Corriere.it) la definizione di straniero e ne ho trovate ben tre. Mi hanno colpito soprattutto la seconda definizione e l'ultima. La seconda dice: "cittadino di una nazione straniera". Perché mi è richiamato l'attenzione questa definizione? Per una semplice parola: "cittadino", cioè una persona che fa parte di una società con diritti e doveri, insomma non un "raccattato", non uno scansafatiche, non un ladro... Certo, non perché cittadini siamo dunque tutti degli "stinchi di santi" ma è interessante vedere quello che sta a significare una parola. Non c'è mica scritto: "straniero = colui che ti viene a rubare il lavoro, ecc...". Lo straniero è un cittadino, uno che ha dei diritti, che ha cambiato soltanto territorio, stato e non per questo non è più qualcuno, non per questo da essere portatore di diritti e doveri è divenuto solo uno che è portatore di guai e che deve pertanto essere odiato, isolato, cacciato... 

Purtroppo nel dizionario ho trovato, vi dicevo, tre definizioni. La terza diceva: "Invasore, nemico di nazionalità diversa". Invasore? Nemico? Nemmeno fossimo in stato di assedio... Mi ha dato tanta tristezza questa definizione, soprattutto dopo che mi ero lasciato cullare dall'ideale di uno straniero cittadino come me, cittadino non italiano, russo, senegalese, uruguaiano o indonesiano, "semplicemente" cittadino del mondo!



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