Di fronte a scelte importanti
che esigono fedeltà e impegno,
coerenza e forza d’animo,
i giovani sembrano vacillare,
declinare le responsabilità
e non sanno che pesci prendere.
Esiste un modo di essere, proprio delle giovani generazioni
di oggi, che si può dichiarare, senza dubbio, cronico: un modo di essere
dettato dall’indecisione. Sì, avete letto bene: l’indecisione. Come se l’incertezza,
l’esitazione, il tentennamento, la titubanza
facciano parte del DNA dei giovani del terzo millennio e ne determinino
scelte e stili di vita aleatori, instabili, fragili. È come se un virus avesse intaccato la loro psicologia, la
loro stessa voglia di vivere, la loro visione del mondo.
Valori effimeri e scelte importanti
Certo il carpe diem, il volere tutto e subito contraddistinguono
l’universo giovanile contemporaneo secondo cliché che tratteggiano una figura
di adolescente o giovane, il quale adotta il cellulare, per esempio, o il web o
l’i-pod come strumenti identificativi inequivocabili e vitali della sua generazione,
basata su un culto di valori effimeri e solo apparenti. Ma rispetto e di fronte a scelte importanti che esigono una
fedeltà d’impegno, coerenza e forza d’animo, i giovani d’oggi sembrano
vacillare, declinare le responsabilità, cadere dalle nuvole, non sapere che
pesci pigliare. Come se la loro vita, per quanto riguarda la direzione che
essa deve prendere una volta adulti, dipendesse dal caso, dal bisogno effimero,
e non da una scelta ponderata, sentita, meditata, che sia coinvolgente e
fortemente motivata.
Una società che li disorienta

Scelte radicali
Nonostante l’indecisione detti legge nei comportamenti
giovanili, una grande fetta di giovani, all’opposto, e all’occorrenza, si
lascia affascinare da scelte radicali o esigenti, come l’entrare in seminario,
o in convento, da scelte di vita che riflettono in profondità sulla vocazione.
Quest’ultima esercita ancora un grande appeal nei giovani, e non ha un volto
solo religioso, ma concerne anche uno stile di vita, che sul piano laico
conserva un senso di responsabilità matura, un codice etico inflessibile. D’altro canto esiste, e lo confermano tante analisi
sociologiche, un disagio giovanile che si lascia irretire dall’indecisione,
dall’abbassamento delle attese, dalla scarsa percezione del futuro. Oggi è difficile che un giovane faccia dei progetti inerenti
la sua vita personale e si dia da fare per concretizzarli, con il porre i primi
mattoni.
La ricerca del benessere materiale è la prima molla su cui
anche i giovani si mettono in gioco. Ma in modo sballato. La vita interiore, le
relazioni umane passano in secondo piano e dunque anche le loro scelte di vita
diminuiscono di livello e d’intensità.
Se l’obiettivo è solo l’i-pod di ultima generazione o il
programma “figo” per copiare e masterizzare, c’è ancora un lungo cammino da
fare… E intanto l’indecisione, la precarietà, l’incertezza mangiano le loro
energie.
E gli adulti?

Volontà di riscatto
Ai giovani non rimane che reagire, con la loro fervida
sensibilità, con la loro impagabile fantasia e tentare di rimboccarsi le
maniche nel proprio piccolo, per restituire alla vita quel senso autentico, che
pare si sia smarrito dietro un consumismo sfrenato e un’idolatria
dell’apparenza che lasciano il tempo che trovano. Così l’indecisione cederà il
passo a una volontà di riscatto invincibile…
Nicola Di Mauro
Fonte: dimensioni nuove online